Ieri sera, i Carabinieri della Stazione di Pietrasanta hanno eseguito uno specifico servizio antidroga sul territorio di competenza, nello specifico, concentrando l’attenzione nei pressi di una zona ove, ultimamente, erano stati notati e segnalati alcuni movimenti sospetti ed una numerosa presenza di giovani.
Nel corso del servizio, i Carabinieri hanno arrestato un “pusher” marocchino, Biriri Kalid, classe ’90, in Italia senza fissa dimora, già noto alle forze di polizia, sorpreso mentre spacciava sostanze stupefacenti.
I militari dell’Arma, infatti, si sono recati nei pressi della via Oisanica a Pietrasanta, luogo già da qualche giorno tenuto sotto controllo poiché ultimamente diventato luogo di via vai sospetto di veicoli e persone.
Nel corso del servizio, dunque, i Carabinieri hanno notato giungere il marocchino che, con fare guardingo, ha raggiunto un punto più defilato ed ha ceduto un involucro di stupefacente ad una donna.
A questo punto, notato il movimento sospetto, i militari dell’Arma hanno fatto scattare il blitz ed hanno subito bloccato la donna che aveva ricevuto l’involucro, risultato poi contenente una dose di cocaina di circa 0,70 grammi, mentre l’extracomunitario ha tentato la fuga ma, dopo un breve inseguimento a piedi, è stato fermato dai militari.
Dunque, i Carabinieri hanno sottoposto a perquisizione il pusher che è stato trovato in possesso di un ulteriore quantitativo di 2,5 grammi di cocaina e della somma in contanti di 25 euro, verosimilmente provento dell’attività di spaccio.
All’esito del controllo, quindi, lo straniero è stato condotto in caserma ed è stato dichiarato in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente ed è stato trattenuto in camera di sicurezza in attesa dell’udienza di convalida che si terrà questa mattina al Tribunale di Lucca.
La donna sorpresa ad acquistare stupefacente invece verrà segnalata alla Prefettura di Lucca quale assuntrice di sostanze stupefacenti.
Intanto, lo stupefacente è stato sequestrato dai Carabinieri e sarà inviato al laboratorio di analisi per i risultati qualitativi e quantitativi al fine di stabilirne con precisione le dosi ed i guadagni che si sarebbero potuti ricavare dall’attività di spaccio.
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